mercoledì 8 maggio 2013

L'occasione d'oro della nostra vita




Ho perseguito l’ideale romantico fino a un passo dalla follia. Ho lasciato prevalere le ragioni delle nuvole, quelle della fantasia, del desiderio e della passione (ben consapevole della loro fragile forz...a) rispetto a quelle razionali, pratiche, di saggezza quotidiana e quieto vivere. Nonostante tutti i ceffoni dell’esperienza, tirati da queste ultime alle prime, per educarle, correggerle, infondere loro uno straccio di pragmatismo, ho creduto, fino all’idiozia, all’isolamento e all’alienazione, che non si devono mettere le nuvole in gabbia.
Eri stato avvertito, te l’avevo detto, tu non dai mai retta, sono le espressioni giudiziose che da quando ho l’età della ragione (nel mio caso di un’adulta irragionevolezza o meglio, di una piena incoscienza) mi sono state rivolte in centinaia di occasioni da persone che parlavano per il mio bene. Si sono tutte stufate di me, lo capisco, perché sono irredimibile e non me ne compiaccio. Sono fatto così, fabbrico nuvole, la fantasia è il mio pane. Ma vivo in Italia, un paese dei sogni diventato la terra del disincanto. Un posto in cui tutti sono cinici e smaliziati, eppure così ingenui da non aver ancora capito che il nostro vicino di casa è molto più inquietante di Giulio Andreotti.
Devo essere molto disturbato, lo confesso, ma trovo quasi romantico il bacio fra Andreotti e Totò Riina rispetto a quello di Sallusti e la Santanché. Sarà che tutte le sere li vedo entrambi alla televisione, immaginarmeli pure a letto mi dà l’ansia. E trovo più inquietante che Rai 1 trasmetta in diretta il matrimonio di Valeria Marini, del non aver mai saputo con certezza se Andreotti fosse o meno il mandante dell’omicidio Pecorelli.
Non è una questione di bene o di male, ma della qualità, della professionalità, dello stile nell’esercizio di entrambi. Preferisco un male impeccabile a un bene scadente. Opporsi a un governo Andreotti aveva un senso.  Opporsi al Pd che governa con Berlusconi ma che senso ha?
Non c’è più il nemico, non c’è più nulla, nemmeno un muro di gomma su cui rimbalzare. Siamo soli e senza rete.
Niente in cui credere e neanche i soldi per piangere.
E se fosse questa, precisamente questa l'occasione d'oro della nostra vita, amore mio?