Romeo Dionisi e Annamaria Sopranzi, i due coniugi di Civitanova Marche che si sono tolti la vita per la vergogna di essere caduti in miseria (ultimo anello di una catena di suicidi di padri di famiglia e di piccoli imprenditori falliti), non si erano giocati la pensione alle slot machine, ma sono le vittime di una politica parlamentare che si gioca i cittadini più deboli alla roulette del proprio tornaconto.
Non m’interessa che nel programma del Movimento 5 Stelle (l’ultima speranza) fosse chiaro che loro non si sarebbero alleati con nessuno. Ma chissenefrega. Di fronte alla morte di centinaia di italiani, alla fame, alla disperazione di milioni, il banco salta, e il signor cittadino Vito Crimi e la signora cittadina Roberta Lombardi, capigruppo M5S, avrebbero dovuto sentire il dovere di precipitarsi a fare un governo per mantenere in vita il Paese, alle loro condizioni, ci mancherebbe, invece di chiedere l’impossibile pur di far saltare il banco e rilasciare dichiarazioni supponenti e irrispettose, per chi sta morendo di fame, riprova definitiva che il senso dello Stato neanche loro sanno dove sia di casa. Da un comico non lo pretendo, dai due giovani e nuovi capogruppo sì. Stesso discorso per Renzi e tutto il cucuzzaro. Vanità e solo vanità.
La Rai, infestata da dirigenti della stessa risma della classe politica, tranne poche eccezioni, sta lasciando milioni e milioni di persone al buio, nella vergogna, nel non ascolto, nella desolazione e nel disamore. Solo il Papa ha parole per loro. Ma in che Stato di sepolcri imbiancati viviamo? È mai possibile che il servizio pubblico non sia capace di produrre una serie di eventi dedicati all’emergenza povertà? Di restituire loro almeno uno straccio di microfono per gridare la propria indignazione, per confrontarsi e per chiedere aiuto? Con tanto di De Gregori e Vasco Rossi gratis? Con una Telethon laica 24 ore su 24?
Un terzo del Paese non solo è senza un euro ma è stato privato del diritto di cittadinanza in televisione. Non può specchiarsi, scoprire di avere una nuova dignità né ricevere testimonianze di affetto o di pragmatica solidarietà dai suoi concittadini. Lo sapete perché, vero? Perché i poveri non comprano, e se i telespettatori sono loro, ci sarebbe ben poca pubblicità. Non si potrebbe lucrare. A questo siamo arrivati, anche pagando il canone. I nuovi poveri sono numeri da sondaggi per riempirsi la bocca e fare audience da Vespa o a Ballarò. Solo numeri appunto, numeri come a Auschwitz."
sono d'accordo ,ma credo che la rai non possa mandare in onda servizi del genere ,almeno non al posto del film del lunedi ,perchè il mattino dopo le coscienze del popolo sarebbe tale da impugnare i fucili...è anche vero che se non usciamo dallo stallo ,non serviranno reportage in prima serata per passare all'azione ;sara la conseguenza della disoccupazione e del fallimento delle politiche economiche della seconda repubblica.
RispondiEliminanon so più cosa pensare Ale...
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